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Oggi tratto di un tema che è a me caro: Il Tarab.

Etimologia e caratteristiche del Tarab

Il tarab, طرب , rappresenta non esattamente uno stile, ma una interpretazione musicale di un testo. Costituisce proprio uno stato di estasi musicale. Il verbo tariba, da cui deriva il termine tarab, significa essere commosso da gioia o da dolore, provare emozioni di piacere o di dolore, andare in estasi, essere incantato, turbato, agitato, scosso.

La sua peculiarità si riscontra proprio nella capacità di modulare la voce su di un testo poetico. Questa pratica incanta e rapisce l’ascoltatore che è in grado di intenderlo. Tale emozione è anche particolarmente sentito dalle danzatrici del ventre. Spesso è considerato come il Sublime del Canto.

Un’altra particolarità è proprio la flessibilità musicale del tempo: non sempre c’è coincidenza rispetto al ritmo di base. E lo si nota soprattutto nella parte cantata, cioè non si rispetta rigidamente il ritmo sottostante.

Il cantante può scegliere di allungare sillabe, ornare melodie e alterare il tempo, crea per l’appunto un forte effetto tarab.

 

 

La diva del Tarab

Gli arabi distinguono due figure. La prima figura guarda al ruolo del cantante, il mughanni. Egli esegue con la voce una melodia. La seconda figura è il mutrib, l’interprete, che genera il rapimento, attraverso una sviluppata tecnica interpretativa e una grande sensibilità artistica.

Umm Kalthoum
Umm Kalthoum

La più grande interprete di tarab, la più grande mutriba di tutti i tempi, è colei che incarna l’essenza del canto arabo, la cantante  Umm Kalthoum.  Ella nacque in un villaggio sul delta del Nilo all’inizio del XX secolo da una famiglia di umili origini e dagli anni Venti, fino alla fine della sua vita, divenne l’interprete delle forme più rigorose della canzone in arabo letterario, ossia la Qasida. Termine con il quale si intende un componimento poetico proprio della poesia araba.

Umm Kalthoum è da considerare la rappresentante più ammirevole della tradizione classica, alla quale è sempre rimasta fedele e, a quasi trent’anni dalla sua scomparsa, è ancora l’artista più ascoltata nel mondo arabo.

Quando Umm Kalthum si lasciava vincere dall’estasi, i musicisti chiamavano tale stato di trance “tarab”.

Se volete ascoltare qualche famoso brano di Umm Kalthoum, vi invito ad andare qui:

I temi del Tarab

Emozioni contrastanti sono cantate all’interno dei testi poetici. Amore e separazione, gioia e dolore, vengono riunite in uno stato emotivo. Un tema lirico stilizzato di amore e desiderio.

Il tarab è così amato perché è vicino alle sensazioni di chi le ascolta e anche e soprattutto di chi le interpreta, ballando. Quando lo si danza, si sceglie di personificare tali emozioni contraddittorie.

E’ necessario chiaramente che chi ascolta, capisca il significato del testo poetico cantato. Consiste proprio nella perfetta interpretazione musicale di un testo dal tema particolarmente coinvolgente.

Come si balla un tarab?

Per danzare o quindi meglio interpretarlo, la ballerina deve conoscere il significato del testo. Se non si è a conoscenza della lingua araba, come nel mio caso, lo si può cercare su internet, oppure richiedere la traduzione ad un madrelingua.

Per interpretare un Tarab, bisognerebbe conoscere anche la gestualità egiziana. E’ fondamentale essere a conoscenza dei ritmi arabi: il malfoof, il baladi, il maqsum, il saidi, il fellahi, l’ayoub, il masmoudi, di cui parlerò prossimamente.

Di seguito una mia esibizione in stile Tarab:

Il pubblico quando ammira una danzatrice che riesce ad interpretare un tarab, può entrare in empatia con lei. Personalmente, amo il tarab e da danzatrice provo una sensazione di totale unione con il testo e la musica,  quando danzo. Mi auspico che le sensazioni più o meno intense siano trasmesse a chi mi guarda.

13 Commenti su Tarab, estasi musicale

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