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Ciao, oggi ti do il benvenuto e ti introduco nella sala di danza del ventre.

Cosa bisogna sapere? Per affrontare al meglio un percorso di danza, un’ esibizione o una semplice lezione, bisogna iniziare con il giusto approccio.

1) Raccogli valide informazione sull’insegnante che impartisce lezioni di danza del ventre.

E’ fondamentale creare una certa sintonia con il maestro. E’ lui che seguirà il tuo percorso, è lui che ti insegnerà, ti correggerà e ti elogerà. Bisogna trovarsi al proprio agio in sala e sentirsi compreso dall’insegnante. Scriverò a breve un articolo dedicato al mio insegnate e al suo ruolo di maestro. Non perdetevelo!

 

2) Cosa ti spinge a frequentare un corso di danza del ventre?

Capire quale sia il tuo obiettivo ti aiuta a frequentare serenamente il corso. La danza per te è un semplice svago o un hobby? Sei solo affascinato da una disciplina atipica? Il tuo scopo è crescere con la danza ed ambire a diventare una danzatrice di livello? Se riesci a dare una risposta a queste domande, inizierai con l’approccio corretto.

3) Concentrati

Prima di entrare in sala, prima di iniziare una lezione o prima soprattutto di ballare per un pubblico, concentrati. Pensa esclusivamente a ciò che andrai ad affrontare. Tutte le ansie, le preoccupazioni e i pensieri della quotidianità devono essere riposti in un cassetto. Il momento in cui danzi è solo tuo. Concentrati sulla tecnica, sulla musica, sulle parole dell’insegnante e anche imparare sarà un processo più veloce ed efficace.

 

4) Vivere la sana competizione

Siamo soliti associare al termine competizione un’accezione negativa. Spesso tale parola è intesa come sinonimo di sfida e rivalità. Vorrei però affiancare un concetto differente. La persona competitiva, quando messo alla prova, dà il meglio di sé. E quindi, siamo lontani dalla concezione di fare meglio degli altri. Qui parliamo più che di competizione, di competenza. Il saper fare.

La competizione è una sfida, ma con sé stessi, mettere alla prova le proprie capacità e spingersi oltre i propri limiti. Tale forza che induce sempre ad affinarsi è la competizione interna. Mettere a paragone le proprie capacità con quelle dei terzi è da considerarsi una competizione secondaria. Ne segue che la dimensione comparativa con il terzo è costruttiva ed è fondamentale, poiché permette di mettersi in gioco totalmente.

In assenza di competizione l’azione viene meno, e non si dà il meglio delle proprie capacità. E’ lo stimolo ideale, al fine di mantenere alto l’interesse e donare un senso di soddisfazione. La competizione è il desiderio di dare il meglio di sé.

 

5) Mai dire “non ce la faccio”

Credi in te stesso. Numerose volte si sostiene di non avere tempo o di non farcela, ma alla base di tale percezione si annida la sensazione di essere inadeguati. Fatti guidare dalla motivazione, dalla passione, dall’ amore che nutri per la tua disciplina e vinci la paura di non sentirti abbastanza. Questo è l’atteggiamento opportuno: nel momento in cui si presentano degli ostacoli, delle criticità, non scappare, ma piuttosto insisti. Non sai fare un movimento? Insisti! L’allenamento costante e la reiterazione sono armi vincenti, sempre.

Sei pronto ad iniziare?

 

Fonti:

http://mymuaythai.org/it/artykul_teoria/sana-competizione/

http://www.luisadanzaorientale.com/vietato-dire-non-ce-la-faccio-nella-danza-come-nella-vita/

https://blog.deepen.dance/corsi-di-ballo-adulti/

9 Commenti su Le regole della danza del ventre

  1. Congratulazioni per l’articolo, molto interessante e ci da le basi per avere un’ottima preparazione in materia per chi, come me, è ignorante a riguardo.

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